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Come evitare di finire a cazzotti quando vendi il tuo oro!

Rissa Compro OroSe stai leggendo questo articolo è molto probabile che tu abbia già fatto un giretto tra gli altri articoli del mio blog (e se non lo hai fatto, sbrigati!) perciò sai che racconto le mie esperienze di negoziante.

Spesso mi sono trovato a difendere TE cliente da tanti compro oro disonesti mettendo sotto i riflettori cose che i miei “colleghi” non ti direbbero neanche sotto tortura.

Ti dico tutto questo non perché voglio le tue lodi, ma perché molto probabilmente quello che sto per dirti non ti piacerà. Ma almeno sai che corrisponde alla verità.

Se ti ha incuriosito il titolo di questo articolo è probabile che qualche volta abbia avuto voglia di prendere a cazzotti il tizio del Compro Oro a cui hai venduto il tuo oro usato.

Le incomprensioni sommate allo stress possono sfociare in rabbia omicida.
Ti racconto una storia.

Qualche giorno fa ho ricevuto la telefonata di una mia collaboratrice che gestisce uno dei miei negozi di compro oro. Chiedeva il mio intervento su una questione delicata, un piccolo fraintendimento che si era creato tra lei e il cliente che stava vendendo oro in quel momento.

Per parlarti di questo però devo fare una piccola premessa ma giuro che sarò brevissimo!

Per stimare il valore del tuo oro, io negoziante, devo PER FORZA effettuare due tipi di controlli: uno superficiale sulla caratura che mi serve per capire come valutare il tuo gioiello, e l’altro (che è successivo e avviene solo se hai detto “si” al prezzo che ti ho proposto e dietro la tua autorizzazione scritta) sull’eventuale placcatura.

Il tuo oro viene sottoposto ad un controllo più approfondito con una lima che mi serve per verificare se chi vende non vuole appiopparmi il classico “pacco”, cioè gioielli falsi placcati in oro. Ovviamente non è detto che chi ha il gioiello falsificato ne sia a conoscenza, magari è stato fregato lui stesso quando lo ha acquistato. A maggior ragione questo controllo è fondamentale.

Premessa finita, sono stato veloce. Mi raccomando, tienila a mente e continuiamo con la mia storia.

Dicevamo: venerdì il sig.”Rossi” (ovviamente non posso dire il nome reale) è venuto a vendere un bracciale. Al primo controllo l’oggettino si è rivelato essere un normalissimo oro 18 carati. Si è fatto fare la valutazione, ha provato a trattare un po’ sul prezzo con la mia collaboratrice e ha accettato la cifra offerta. Normale amministrazione.

Una volta concordato il prezzo di acquisto da parte nostra, è stato chiesto il documento d’identità al sig. Rossi e di firmare una piccola autorizzazione in cui accetta che il suo gioiello venga sottoposto al secondo controllo (quello sulla placcatura, ricordi?).

Prima di fare qualunque cosa è stato informato che se poi l’oggetto non dovesse risultare 18k all’interno, la vendita non si sarebbe potuta concludere.

Poi, tra un cioccolatino, la caramella, due chiacchiere, ecc. ecc., succede l’inaspettato!

Il bracciale risulta non conforme, cioè dentro è oro 14k e fuori è 18K… per dirla breve in gergo si dice “contraffatto” e questa non è per niente una cosa buona per il cliente, anzi.

Con delicatezza viene fatto notare al sig. Rossi che non possiamo procedere all’acquisto del suo bracciale alla cifra concordata perché il bracciale NON è tutto 18k ma 14k rivestito di 18k.

Faccio una piccola precisazione… Al secondo controllo si possono verificare due cose:

  • l’oggetto è come quello del sig. Rossi e quindi essendo comunque d’oro, anche se di diverse carature, si può procedere all’acquisto tenendo conto della valutazione delle diverse carature
  • l’oggetto dentro è di qualche altro metallo… rame, acciaio, argento, ecc. ecc. con solo il rivestimento il oro. E’ solo placcato oro insomma.

In quest’ultimo caso l’oggetto non può essere acquistato per nessuna ragione dal compro oro. In sostanza, non vale niente.

Inutile dire che la cosa al sig. Rossi non è andata giù. Per lui il fatto che il suo bracciale non fosse un oggetto in regola valeva meno di zero, lui vedeva solo questo nel suo cervello: “Questi me stanno a fregà!” e allora ha pensato bene di mettersi a sbraitare di rivoler indietro il suo bracciale come nuovo senza segni dovuti dal secondo controllo.

E a un certo punto della discussione tira fuori la minaccia di fare una bella denuncia presso i Carabinieri a mio carico.

Ora, se fossi il Mago Otelma e decidessi la caratura di un oggetto con lo “spillone”, potrei capire la sua sfuriata… ma è l’acido a decidere di che caratura parliamo e la chimica non è un’opinione!

Ma il punto non è questo… e ti spiego subito qual è.

Il sig. Rossi si è arrabbiato perché aveva in testa una cifra e quella voleva avere. Non si curava minimamente delle spiegazioni tecniche e del fatto che avesse un oggetto “non conforme”. Ha cominciato a farsi grosso citando paroloni come “diritti”, “legge”, “denuncia” e “Carabinieri”, ecc. ecc. però la cosa su cui voglio invitarti a riflettere è questa: il sig. Rossi si è focalizzato sul problema sbagliato.

Mi spiego meglio e scusami se sarò poco delicato nel farlo.

La gente deve smetterla di pensare al compro oro come la fogna in cui riversare tutta la frustrazione dovuta a questo periodo di crisi.

Se l’italiano medio impiegasse quella grinta in senso civico ed
educazione verso il prossimo, il mondo sarebbe sicuramente un
posto migliore!

La cosa importantissima su cui avrebbe dovuto focalizzarsi il sig. Rossi è che ai miei occhi di negoziante di compro oro, osservante di tutte le decine di normative che mi prescrive ogni giorno la Questura di Roma, lui stava tentando di vendermi un oggetto falso e sono io ad essere tenuto a denunciarlo, non l’opposto.

E si, ti sembrerà strano ma anche noi compro oro abbiamo dei diritti, la legge tutela anche noi.

E’ proprio questo quello che ti dicevo all’inizio e che non ti sarebbe piaciuto: il cliente NON ha sempre ragione. Non può gridare allo scandalo ogni volta che non gli viene dato ciò che vuole.

La Questura di Roma ci impone di segnalare le operazioni sospette. Ci dice di denunciare chi viene in negozio a vendere oggetti contraffatti perché di fatto è CONTRO LA LEGGE.

Ovviamente c’è caso e caso, e la maggior parte delle volte la gente è in buona fede e quindi non si procede ad alcuna segnalazione.

Ci sono delle regole e delle leggi che anche il cliente, visto che sta vendendo oggetti regolamentati da una normativa molto severa in proposito, deve rispettare e alle quali si deve piegare.

Tornando alla storia con il sig. Rossi… tranquillo, si è conclusa bene.

Nessuna chiamata ai Carabinieri, nessuna denuncia, solo tante parole per cercare di fargli capire la reale portata di quello che stava succedendo.

Poi ha capito, e tutto si è risolto con una stretta di mano.

Non posso negare che per arrivare alla stretta di mano ho dovuto usare tutta la calma interiore che potevo trovare. Dopo anni capisco anche l’esasperazione delle persone dovuta al momento delicato, ai tanti Compro Oro disonesti che cercano di fregarti. Si vive ormai sempre con la guarda alzata e pronti a ringhiare per non farsi sbranare.

Di una cosa puoi stare sicuro: quando ti rapporti con me o con uno dei miei collaboratori troverai sempre qualcuno pronto a darti tutte le spiegazioni che meriti e dedicarti quanto più tempo sia necessario per risolverti ogni dubbio.

La chiarezza e la trasparenza fanno la differenza tra una transazione soddisfacente e una vendita che lascia l’amaro in bocca.

Se cerchi un Compro Oro che mette le tue esigenze al centro del suo operato vieni in uno dei punti OroEtic. Sicuramente faremo di tutto per non finire a cazzotti ma solo baci e abbracci.

Ti ricordo che OroEtic è una catena di Compro Oro a Roma e Milano.

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