L’oro in natura.
L’oro in natura, un metallo che ha sempre affascinato l’umanità sin dall’inizio dei tempi.
L’oro in natura è presente sin dagli albori dell’umanità.
Un metallo usato sin dall’alba del genere umano, dapprima come merce di scambio e successivamente come ornamento.
- Ma dove si trova l’oro in natura?
- Sotto che forma lo troviamo?
- Come viene utilizzato?
In questo articolo troverai le risposte che stavi cercando.
Prima di iniziare però, clicca “play” sul video:
Dove si trova l’oro in natura?
L’oro ha sempre avuto un grandissimo potere sulle persone di qualunque epoca.
Grazie alla sua lucentezza ha ammaliato donne e uomini da ogni parte del globo.
La sua storia è antichissima e la sua origine può risalire quasi alla Preistoria.
La prima fonte dove è stato citato la troviamo nei testi egizi del Faraone Den, prima dinastia egizia, intorno al 3000 a.C.
Usato principalmente come ornamento per le alte caste della società, ha sempre ricoperto un enorme valore simbolico e religioso.
Successivamente è stato poi utilizzato come merce di scambio.
Vennero coniate le prime monete a cui si diedero un importanza commerciale che dura tutt’oggi.
Ma perché questo?
Tre caratteristiche rendono l’oro così prezioso:
- è una risorsa limitata sul pianeta
- la sua estrazione è complessa e richiede dei macchinari speciali
- è molto resistente e può essere inalterabile per millenni
Ora viene da chiedersi, dove lo troviamo in natura?
L’oro è distribuito ampiamente in tutta la crosta terreste.
Lo troviamo nei giacimenti auriferi che si dividono in primari e secondari.
Dove si trova l’oro in natura: giacimenti auriferi primari
Si parla di giacimenti auriferi primari quando l’oro si trova nella sua ubicazione originaria, cioè nelle montagne e sotto forma di filoni quarzosi.
Questa tipologia di giacitura di suddivide a sua volta in:
- Giacimenti di Oro Nativo
- Solfuri Auriferi
Giacimenti di Oro Nativo: è tutto quell’oro visibile in “superficie” ad occhio nudo.
Questa tipologia di giacimento è anche detta “amatoriale” in quanto è molto facile da individuare e anche gli amanti del settore, i cosiddetti “cacciatori d’oro”, possono trovarlo in modo molto semplice.
Solfuri Auriferi: in questo caso l’oro si trova all’interno di altri minerali e il suo sfruttamento è esclusivamente in scala industriale.
Dove si trova l’oro in natura: giacimenti auriferi secondari
Questa tipologia di oro è quella più antica che si trova sul pianeta in quanto in origine si trovava all’interno delle montagne e con il passare dei millenni attraverso l’erosione e il movimento della crosta terrestre, si trasferì a ridosso delle valli e nei fiumi.
È il cosiddetto “oro alluvionale”, quello che abbiamo visto in centinaia di film del vecchio Far West dove i vecchi “cercatori d’oro” si immergevano nei fiumi con una “padella” bucherellata alla ricerca di piccole pepite d’oro.
Sottolineiamo un aspetto molto importante: sotto qualunque forma si trovi l’oro, questo non risulta mai puro.
Anche allo stato “grezzo”, l’oro è sempre attaccato a qualcosa.
Per poter avere il metallo al suo stadio più puro, bisogna lavorarlo attraverso il mercurio per estrarlo dalla roccia ricavandone quindi il metallo.
Dove si trova l’oro in natura: l’unità di misura dell’oro
L’unità di misura dell’oro è il carato.
È così dagli albori della civiltà.
Da dove deriva questa parola? E perché “carato”?
Il carato deriva dall’arabo “girat”, che a sua volta deriva dal greco “keradion” il cui diminutivo è “keras”, carruba.
Nell’antichità si pensava che la perfetta unità di misura fosse il seme di carruba in quanto ogni seme aveva la medesima dimensione e peso.
Successivamente con il passare del tempo si è scoperto che non è affatto così, ma la denominazione è rimasta invariata nei millenni fino ai giorni nostri.
Una volta che l’oro è stato estratto e lavorato, attraverso il procedimento con il mercurio, abbiamo l’oro nella sua forma più pura.
In questa forma l’oro prende la denominazione di 24 kt (999).
Perché l’oro 24 carati viene anche chiamato oro 999?
Il motivo è semplice e piuttosto intuibile: il metallo che abbiamo tra le mani è composto per il 99,9% di oro.
Lo troviamo sotto forma di lingotti o monete da investimento.
In gioielleria viene usato soprattutto in Cina per la lavorazione di bracciali o collane artigianali di grandi dimensioni.
L’oro in questo stadio è molto morbido, si piega in modo semplice ed è facilmente lavorabile.
Diversamente, l’oro che viene utilizzato nella gioielleria italiana è l’oro 18 kt o 750.
Se abbiamo capito la logica dietro la denominazione di oro 999, è facile capire perché l’oro 18 carati è detto anche 750.
Questa è la sua denominazione in millesimi.
Significa che il 75% è oro mentre il restante 25% sono gli altri metalli con cui viene legato per fabbricare il gioiello e dargli resistenza e durezza.
Dobbiamo evidenziare che vengono prodotti gioielli anche con percentuali di oro più basso, come 14 carati o 9 carati.
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