L’oro è da sempre uno dei metalli più preziosi e apprezzati al mondo, sicuramente il più noto tra i preziosi e viene utilizzato da secoli per realizzare gioielli, oggetti di valore e come bene rifugio da investimento.
Ma non tutto l’oro è uguale: ci sono diverse tipologie, che si distinguono per caratura, colore e composizione delle leghe. Ogni variante ha caratteristiche uniche e spesso viene lavorata in funzione del suo utilizzo, che va dalla gioielleria all’industria.
In questa guida esploreremo le varie tipologie di oro, spiegando cosa le distingue e come riconoscerle, così potrai capire meglio quale risponde alle tue esigenze o conoscere più a fondo quella che già possiedi.
Cos’è l’oro e come viene classificato
L’oro è noto per la sua resistenza alla corrosione e la sua bellezza, e nella sua forma pura e non lavorata è molto morbido (per essere un metallo si intende) e quindi viene spesso combinato con altri metalli per aumentare la resistenza oppure per ottenere particolari colorazioni e sfumature.
Viene classificato principalmente in base alla sua purezza (espressa in carati oppure in titoli) e composizione.
La caratura è una classificazione che indica la quantità di oro puro presente in un oggetto e permette di distinguere immediatamente le sue diverse tipologie: l’oro a 24 carati è puro, mentre leghe come i 18, 14 o 9 carati contengono percentuali di altri metalli.
Purezza dell’oro: carati e titoli
La purezza dell’oro viene valutata principalmente in carati (kt) e in titolo. Entrambi i sistemi indicano la percentuale di oro puro presente in una lega, ma in modi differenti.
- I carati sono un’unità che misura la purezza dell’oro su una scala da 1 a 24, dove 24 carati rappresentano l’oro puro al 100%. Quindi, un oggetto in oro a 18 carati contiene il 75% di oro puro (18 parti su 24 equivalgono al 75%) mentre il restante 25% è composto da altri metalli. I carati sono la misura più comune in gioielleria, perché esprimono immediatamente la qualità e il valore dell’oro presente nei gioielli.
- Il titolo, invece, esprime la purezza dell’oro in millesimi. L’oro puro ad esempio ha un titolo di 999 millesimi (spesso scritto come 999 o 999/1000), che indica che l’oggetto è puro al 99,9%. Questo metodo di misurazione è utilizzato per lo più per l’oro da investimento o in contesti industriali, perché specifica la purezza in modo molto più dettagliato rispetto ai carati.
Esempio: un titolo di 750 millesimi indica che l’oggetto è composto per il 75% da oro puro, equivalente a 18 carati.
Quello che devi ricordare è che mentre i carati indicano la purezza su una scala da 1 a 24, il titolo esprime la stessa purezza in millesimi.
Oro puro vs leghe auree
L’oro puro a 24 carati è sicuramente bellissimo ma è troppo morbido per essere utilizzato in gioielleria perché si deforma e graffia troppo facilmente. Per questo nella manifattura della maggior parte dei gioielli gli artigiani utilizzano oro mischiato (il termine tecnico è “legato”) con altri metalli.
Quando due materiali di cui almeno uno dei due è un metallo vengono uniti si forma una “lega”, e nel caso dell’oro queste vengono chiamate “leghe auree”, che possono avere diverse carature a seconda del loro scopo. Oltre a rendere l’oro più resistente, queste leghe possono essere di diversi colori, come il bianco e il rosa.
Ovviamente, meno oro è presente nella lega, meno sarà il suo valore, ma questo può essere un vantaggio, perché le leghe a caratura inferiore (come 18 o 14 carati) sono meno costose dell’oro puro, risultando in una soluzione più accessibile per chi desidera gioielli in oro.
Tipologie di oro in base alla caratura
L’oro viene classificato in diverse tipologie a seconda della caratura, ossia la quantità di oro puro presente nella lega. La caratura influisce non solo sul valore dell’oro, ma anche sulle sue caratteristiche e sui suoi utilizzi, e i più comuni sono 24, 18, 14 e 9 carati.
Ogni tipologia ha specifiche qualità che la rendono più o meno adatta a diversi scopi e utilizzi.
Oro 24 Carati: Caratteristiche e utilizzi
L’oro a 24 carati è il più puro e contiene il 99,9% di oro, pari a un titolo di 999 millesimi. Questo tipo di oro è estremamente morbido e malleabile, il che rende difficile utilizzarlo in gioielleria perché i gioielli si deformerebbero o graffierebbero troppo facilmente.
Di solito l’oro a 24 carati si trova principalmente sotto forma di lingotti o monete d’investimento, perché la sua purezza e il fatto che occupi così poco spazio pur valendo molto lo rendono ideale come investimento fisico.
Oro 18 Carati: Il più diffuso in gioielleria
L’oro a 18 carati è composto al 75% di oro puro e al 25% di altri metalli, corrispondente a un titolo di 750 millesimi. Questa combinazione rende l’oro a 18 carati più resistente rispetto a quello puro, mantenendo comunque le sue caratteristiche estetiche che lo rendono tanto apprezzato. Per questo il 18 carati è la scelta preferita da orafi e gioiellieri, che grazie alla sua maggiore durezza riescono a lavorarlo in modo ottimale per realizzare anelli, bracciali, collane e altri gioielli che potranno essere indossati senza il rischio che si rovinino.
L’oro a 18 carati è anche una delle preferenze principali per gioielli come le fedi nuziali e gli anelli di fidanzamento, perché mantiene un elevato contenuto di oro ma con una robustezza aggiunta ideale per un uso costante
Oro 14 e 9 Carati: Differenze e applicazioni
L’oro a 14 carati contiene circa il 58,5% di oro puro (585 millesimi), mentre il restante è composto da altri metalli. È meno prezioso rispetto all’oro a 18 carati, ma più resistente e spesso più accessibile economicamente, il che lo rende popolare per gioielli di uso comune.
L’oro a 9 carati, invece, contiene solo il 37,5% di oro (375 millesimi) ed è una lega molto resistente e conveniente, usata spesso per gioielli destinati a essere indossati quotidianamente, come anelli o collane.
Entrambi sono meno costosi e risultano meno soggetti a graffi e deformazioni, rendendoli opzioni pratiche e durevoli, in particolare l’oro a 9 carati viene utilizzato per accessori e componenti di orologi ad esempio, essendo la robustezza particolarmente importante in questi casi.
I diversi colori dell’oro
L’oro può presentare diversi colori a seconda di quali metalli compongono la sua lega, i colori più comuni sono l’oro giallo, bianco e rosa, ognuno con caratteristiche e stili specifici.
Oro Giallo: La tradizione classica
L’oro giallo è il colore classico dell’oro, molto vicino alla sua tonalità naturale. Per ottenerlo l’oro puro viene combinato con una percentuale di rame e argento in modo da non alterare il suo aspetto “classico”, caldo e brillante. È forse il più apprezzato nella gioielleria tradizionale dove rappresenta la prima scelta per fedi, anelli e bracciali dato che è una delle varianti più pure in termini di colore.
Oro Bianco: Eleganza moderna
L’oro bianco è una scelta moderna e sofisticata, ottenuta combinando l’oro puro con metalli bianchi come palladio, argento o nichel. Questo mix gli conferisce un aspetto chiaro e brillante, spesso viene anche ulteriormente lavorato con una finitura di rodio per dargli più lucentezza e resistenza all’usura.
Essendo il bianco una tonalità versatile che si abbina facilmente ad altri colori e accessori, l’oro bianco è diventato sempre più popolare per anelli di fidanzamento e gioielli eleganti tra chi è in cerca di uno stile moderno e raffinato.
Oro Rosa: Un tocco romantico
L’oro rosa è noto per il suo colore caldo e romantico, frutto della combinazione tra oro puro e rame e per questo negli ultimi anni è diventato molto popolare per chi cerca una variante più delicata e originale rispetto alle colorazioni tradizionali.
Queste caratteristiche estetiche e il suo aspetto molto delicato lo fanno scegliere spesso nella realizzazione di gioielli femminili.
Come riconoscere le diverse tipologie di oro
Riconoscere le varie tipologie di oro è importante per distinguerne la purezza e per verificarne l’autenticità. Esistono diversi metodi per capire la qualità dell’oro, come le marcature, alcuni tipi di test e strumenti che rivelano se l’oro che possiedi corrisponde alla qualità dichiarata e se è adatto ai tuoi scopi, che sia un investimento o un gioiello da indossare.
Marcature e punzonature sull’oro
La marcatura sull’oro è una delle prime cose da controllare per riconoscerne la caratura e la purezza. Specialmente sui gioielli troverai spesso delle punzonature, cioè piccole incisioni che indicano la quantità di oro puro presente nella lega.
Ad esempio, potresti trovare numeri come 750 (per l’oro a 18 carati) o 585 (per l’oro a 14 carati), che indicano rispettivamente 750 e 585 millesimi di oro su 1000. Questi numeri sono accompagnati da simboli o loghi che indicano il marchio di fabbricazione oppure il paese d’origine.
Se vuoi verificare la purezza di un oggetto, la prima cosa da fare è controllare la presenza di queste marcature!
Metodi per verificare l’autenticità dell’oro
Esistono vari metodi per verificare l’autenticità dell’oro, alcuni possono essere eseguiti a casa mentre altri devono essere eseguiti da un professionista.
Uno dei metodi casalinghi è il test della calamita: l’oro vero non è magnetico, quindi non dovrebbe attirare una calamita.
Attenzione però perché questo metodo non è infallibile, dato che alcune leghe auree possono contenere metalli o materiali che possono essere più o meno magnetici. Un altro metodo è il test dell’acido, dove si applica una piccola goccia di acido sull’oro (non abbastanza acido da sciogliere o rovinare il tuo oro, tranquillo). Osservare la reazione chimica sulla superficie del materiale testato aiuta a determinarne la purezza. Questo test richiede esperienza e sostanze particolari e deve essere svolto da un esperto. Per finire, esistono anche dei comodi tester elettronici che usano impulsi elettrici per verificare la purezza dell’oro in pochi secondi.
Qual è la tipologia di oro più preziosa?
La tipologia di oro più preziosa è sempre e a prescindere l’oro puro a 24 carati. Essendo molto morbido, viene usato principalmente per lingotti, monete d’investimento o gioielli molto pregiati che non prevedono di essere utilizzati quotidianamente. A grandi linee, il valore dell’oro è sempre determinato dalla sua caratura, cioè dalla percentuale di oro puro presente in un oggetto.
Ci sono poi altri fattori che possono influenzarne il valore, come il colore e la domanda di mercato, ad esempio l’oro rosa e l’oro bianco possono avere prezzi variabili a seconda delle tendenze.
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